Les poèmes de guerre de Lucien Jacques.

    Après les Cahiers de Moleskine reparus cette année chez Gallimard, c'est au tour des poèmes de guerre d'être réédités, eux, par la dynamique Association des Amis de Lucien Jacques.

Prose et poèmes, les deux publications ainsi se complètent pour nous restituer le regard d'acteur, de témoin effaré mais lucide, de chroniqueur minutieux, y compris de poète, que porta Lucien Jacques sur cette expérience horriblement douloureuse qui le marqua à vie, exacerbant définitivement sa sensibilité de pacifiste.
En regard et en foi de quoi, l'on comprend et l'on apprécie mieux encore, avec une plus grande intensité, la grande paix qu'il fera tout naturellement régner ensuite en maître incontestable sur chacune de ses lumineuses aquarelles peintes alors en sa chère Haute-Provence, ou encore ailleurs. Pas une paix béate et gratuite, comme elle devrait l'être normalement, mais une paix plus grande que tout, recouvrant même en esprit l'horreur des tranchées : une paix, s'il en est, de grand prix.

Il faut savoir qu'après avoir été — peu de temps — dans la musique du régiment, Lucien Jacques fut brancardier ; c'est-à-dire que la souffrance était, on peut le dire, son lot quotidien. Il s'agit pourtant bien là, dans ces deux ouvrages, de véritable littérature au sens premier du terme : celui de l'usage d'une langue et du métier d'écrire que Lucien Jacques y exerce avec un talent certain, bien à lui, s'exprimant très librement ; nous vaccinant nous aussi, par là, contre toute forme de violence. 

En fin de volume, Claude Teston fait en trois pages des remarques judicieuses sur le travail de l'écrivain, son choix des mots, les corrections par rapport aux brouillons et les espoirs du militant bien que, dans l'un des poèmes justement, Lucien Jacques, trop modeste, se défende d'en être un. 

Au prix de 10 euros plus les frais de port, le livre — 110 pages bien remplies — peut être commandé à Jacky Michel, Association des Amis de Lucien Jacques, 10, rue fontaine vieille, 04800 Gréoux-les-bains.

Contact : jacky.michel@sfr.fr

PS : notre ami Satoru Yamamoto nous envoie une information sur la fameuse préface aux Carnets de Moleskine :

« À propos, j’ai déjà traduit en japonais la Recherche de la pureté de Giono, et j’ai donné cette traduction au musée Bernard Buffet qui possède plus de 2000 tableaux de Buffet. Le musée a l’intention de publier le texte de Giono et d'y insérer 21 pointe-sèches de Buffet. J’attends impatiemment cette publication. »

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Le livret Trois de Montjustin.

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Lucien Jacques.

Le seul ami et le (trop fameux et sempiternel) cousin de Giono.

Lucien Jacques (1891-1961) au musée municipal de Forcalquier.  

Lucien Jacques au musée Regards de Provence.

Lucien Jacques : "Glissez, mortels, n'appuyez pas. "

Imaginons que Lucien Jacques ait un jour interviewé Giono et Fiorio... par Michèle Ducheny.
Lucien Jacques et Picasso
Lucienne Desnoues, Lucien Jacques et Pégase, entre autres.
Aux Amis de Lucien Jacques.
Les Carnets de Moleskine.
Les poèmes de guerre de Lucien Jacques.
Album de dessins et gravures de Lucien Jacques
De la correspondance Lucien Jacques-Alfred Campozet.
Le sourcier Lucien Jacques, par Lucienne Desnoues
AG Lucien Jacques et autres informations.
Un court poème que Lucienne m'offrit.
Dans le N° 12 des bulletins des Amis de Lucien Jacques
Sur une photographie de Lucienne Desnoues.

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Association des Amis de Lucien Jacques (1891-1961)

 Giono et les peintres, le site de Michèle Ducheny.

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Traduction de notre ami Agostino Forte :

Le poesie di guerra di Lucien Jacques

   Dopo i Cahiers de Moleskine riproposti quest’anno da Gallimard, tocca ora alle poesie di guerra di essere ripubblicate per le cure dell’attiva Association des Amis de Lucien Jacques. Con le due pubblicazioni prosa e poesie vengono così a completarsi per restituirci lo sguardo d’attore, di sgomentato e pur lucido testimone, di minuzioso cronista come anche poeta, che Lucien Jacques portò su questa esperienza tremendamente dolorosa che lo segnò per tutta la vita, accrescendo decisamente la sua sensibilità di pacifista. A cospetto e a motivo di ciò si comprende ed apprezza ancor meglio, con una maggiore intensità, la grande pace che farà in seguito regnare spontanea, da incontestabile maestro, su ognuno dei suoi luminosi acquarelli dipinti nella sua amata Alta-Provenza o in qualche altro luogo. Non una pace felice e gratuita, come essa dovrebbe essere normalmente, ma una pace ancora più grande, che ricopre anche nello spirito l’orrore delle trincee : una pace veramente preziosa.

Bisogna sapere che dopo essere stato per poco tempo nella banda del reggimento Lucien Jacques divenne barelliere; lì la sofferenza era, si può dire, la sua partita quotidiana. In queste due pubblicazioni si tratta dunque di vera letteratura nel senso classico del termine : quello dell’uso di una lingua e del mestiere di scrivere che Lucien Jacques esercita con manifesto talento, tutto suo,  esprimendosi in maniera molto libera, vaccinando in questo modo anche noi contro tutte le forme di violenza.

Nelle tre pagine alla fine del volume Claude Teston fa degli opportuni appunti sul lavoro dello scrittore, la scelta delle parole, le correzioni in relazione alla minuta e le speranze del militante per quanto Lucien Jacques, con particolare modestia e proprio in uno dei poemi, si schernisca dal rappresentarne la figura.

Al costo di 10 euro più le spese di spedizione, il libro – 110 pagine corpose – può essere ordinate a : Jacky Michel, Association des Amis de Lucien Jacques, 10, rue fontaine vieille, 04800 Gréoux-les-bains. Contatto : jacky.michel@sfr.fr

P.S. : l’amico Satoru Yamamoto ci invia una comunicazione sulla famosa prefazione ai Carnets de Moleskine : « A tal proposito ho già tradotto in giapponese la Recherche de la pureté di Giono e offerto questa traduzione al Museo Bernard Buffet che possiede più di 2000 quadri di Buffet. Il Museo ha intenzione di pubblicare il testo di Giono e di inserirvi 21 puntesecche di Buffet. Ne attendo con impazienza la pubblicazione. »

DIAMO QUI DI SEGUITO LA TRADUZIONE DELLE PAGINE 4 e 5 DEL TESTO SOPRA RIPORTATO  

PRESENTAZIONE

Lucien Jacques nato a Varennes (Argonne) nel 1891, fece il suo servizio militare a Saint-Mihiel (Meuse) nella banda del 161° Reggimento di Fanteria. Dall’inizio della guerra tiene regolarmente un diario che uscirà nel 1939 da Gallimard (Carnets de Moleskine) e ripubblicato nel 2014. Iniziato alle arti fin dalla sua adolescenza disegna, dipinge, scrive poesie con le quali ci parlerà della dura vita del soldato.

 I sacrifici morali e fisici vissuti acuiscono il suo pacifismo e antimilitarismo già presenti in lui prima della guerra.

 Dopo Charles Vildrac che pubblica con Gallimard Les Chants du désespéré (1920), Lucien Jacques sembra essere uno dei rari poeti ad aver consacrato una intera raccolta alla guerra del 14-18. È la Pâque dans la grange pubblicato ad Amiens da Malfère nel 1924.

 In seguito alle numerose richieste ricevute e nell’occasione dell’esposizione «Lucien Jacques et la guerre du 14-18» abbiamo deciso per questa uscita essendo le vecchie opere oramai introvabili.

 In questo libro abbiamo aggiunto i poemi scritti più tardi, in particolare dopo il suo ritorno sui luoghi dei combattimenti nel 1930.

 Ve ne auguro una proficua lettura.

Jacky Michel

 A quelli della mia squadra

 L’Annegato

L’annegato che giace tra l’erba giù dall’argine

 A cui d’umano resta solo una mano smangiata

 Dove riluce un anello d’oro

 Colui al quale riservate solo odio e disprezzo

 Come fosse la carogna di un animale pericoloso

 Solo perché veste l’uniforme nemica

 Eppure era un uomo – un uomo – un ragazzo

 Svezzato ad aria sole e amore, proprio come voi.

 E forse con lui viveva pure la madre

 Senz’altro la sposa e magari dei bambini

 Riamato dell’amore che a loro portava.

 Pensate quale tormentata agonia lontano dai suoi

 doveva averlo straziato nella tenebra

 E l’acqua fredda e profonda.

 Che almeno un pensiero gli sia sudario.

 Troyon, 28 ottobre 1914

Plaquette À l’Ami Mort 16 Gennaio 1919

 La Pâque dans la grange 1924