Les contemplations de Philippe Mengue.

Le personnage de Lucile est une proche de Serge.

Les contemplations de Philippe Mengue

   Autobiographie, roman, récit, confessions, essai, journal intime, cet ouvrage – outre celui de ses divers bonheurs d'écriture – varie le plaisir des genres, en joue au fil des pages, des chapitres, en lesquels l'auteur parfois même les marie, mélange... Lire la suite

Société Philosophie Roman

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Traduzione a cura di Agostino Forte :

Le contemplazioni di Pierre Duval/Philippe Mengue *

Lucile è personaggio vicino a Serge.

   Autobiografia, romanzo, racconto, confessioni, saggio, diario intimo, questo libro - oltre quello dei diversi piaceri della scrittura - mette a disposizione, giocandoci nel corso delle pagine e dei capitoli,  una combinazione di generi coi quali l'Autore talvolta si diverte - e ci azzecca - nello sposarli, amalgamarli o incrociarli.
Per quanto mi riguarda, per adoperare una colorita espressione di Jules Renard, ho becchettato alla maniera dei polli quando bevono e alzano la testa per fare andare giù prima di riprendere daccapo.
Non ho voluto leggere questo libro nell'ottica di una passeggiata filosofica, come presentato dal sottotitolo. Così facendo avrei forse ostacolato la libertà del mio pensiero e con ciò stesso, credo, il piacere della lettura; apprezzo la filosofia quando ben infusa nella materia prima della vita ove lentamente impregna e si diffonde senza che mai la si avverta o, alla fin fine, ci giunga per sovrammercato.
Per Mengue l'alta Provenza gli è ben altro e più che un semplice approdo, gli è terra d'accoglienza - direi d'elezione -. Egli (alias Pierre Duval, nome senz'altro banale quanto trasparente) si costringe da subito al confronto dei propri modi, delle sue idee, della sua sensibilità di immigrato parigino con la realtà della società rurale - marginalità comprese - quale quella dei dintorni di Céreste, nel Luberon, come pure alla contemplazione degli alteri paesaggi che, non costituendo quindi cortina, ne sono il luogo per antonomasia, primordiale.
Pierre Duval, dunque, non un personaggio ma un carattere in più in questa alta Provenza dal cielo e cuore aperti dove anche Lucile ha un ruolo, nel massimo punto di interattività con la psiche di Pierre, l'aedo delle loro avventure.
Altri personaggi abitano questo testo insieme denso e a largo spettro dove - involontario riassunto in filigrana dell'opera - viene scritto che la veglia aveva per scopo il vegliare vero e proprio sull'intero paese, nel raccoglierne la vita, rammemorarlo, rendere a ciascun villaggio il suo elemento caratteristico, di far esistere, in uno spazio comune, i succesi e gli insuccessi individuali o collettivi, i momenti importanti e determinanti, gloriosi o meno, dell'esistenza.
Come pure, qui, quella di Pierre Duval ... così mi sembra.

Philippe Mengue, Les contemplations de Pierre Duval: promenade philosophique, HD éditions, 2020, pp. 350, 24 euro

(*) : Pronipote dello scultore Jean-Marie Mengue, Philippe Mengue è nato il 6 dicembre 1941, è un filosofo francese studioso delle opere di de Sade e Gilles Deleuze al quale ha consacrato la propria tesi di laurea.
Ha insegnato all'Università di Aix-Marseille e al Collège international de philosophie (CIPh). Dal 2008 ha tenuto corsi presso l'Université populaire d'Avignon (UPA). È uno degli animatori del Café-philo di Apt [ https://cafe-philo.fr/ ] e collabora regolarmente a "Il particolare", "Le Portique" e al bollettino "Deleuze Studies".

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