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Serge Fiorio - 1911-2011.
Serge Fiorio - 1911-2011.
  • Actualités de l'œuvre et biographie du peintre Serge Fiorio par André Lombard et quelques autres rédactrices ou rédacteurs, amis de l'artiste ou passionnés de l'œuvre. Le tout pimenté de tribunes libres ou de billets d'humeur.
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Serge Fiorio - 1911-2011.
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27 mars 2020

Les Quatre Saisons, du dessin à la couleur.

   Fruit des quatre saisons mûri au soleil intérieur, l'œuvre de Serge ; fruits de chaque saison, ses œuvres innombrables, singulières...

*

   Tout porte à croire qu'il existe un certain point de l'esprit d'où la vie et la mort, le réel et l'imaginaire, le passé et le futur, le communicable et l'incommunicable, le haut et le bas, cessent d'être perçus contradictoirement. 

André Breton.

*


Numérisation_20200326

   Sur l'esquisse ci-dessus, au crayon, personnages et animaux n'ont pas encore tous, loin de là, fait leur entrée dans cette sorte d'arche qu'est à sa façon Les Quatre Saisons. La carde elle-même, non plus, ne règne pas encore au pied de la vigne cardinale, elle, pour la composition. Etc. Tellement, que pour un peu on se croirait bien, aussi bien, devant le projet d'un prochain paysage de neige.

Les Quatre Saisons scan 
Mais il n'en est rien ; c'est sans doute que, tout naturellement, rien ne presse pour l'instant et qu'en son for intérieur Serge attend sagement pour peindre que le raisin y soit bon à être vendangé, que les blés, de leur côté, y soient mûrs à point ; que la neige soit tombée, plantant ainsi le décor à la fois idéal et familier pour que carnaval s'anime, que les arbres se couvrent tour à tour de feuilles, de fleurs, puis de fruits, avant de s'en trouver bientôt complètement dépouillés ; qu'ensemble, tous les deux immémoriaux, les Alpes et le Luberon lui apparaissent clairement au loin, en toile de fond de cette méditation aux couleurs et aux accents d'une année complète.

Mais en attendant, n'empêche, voilà qu'aux premiers coups de crayon, l'essentiel est déjà là mis en place sans repentirs : les grandes lignes certes, à grande portée, mais jusqu'à de nombreux détails qui ne varieront pas, non plus, sur la version couleur peinte sans jamais ô grand jamais que quoi que ce soit dans l'exécution n'aille un temps soit peu plus vite que la musique ; bien au contraire, cette toile fut réalisée, je m'en souviens, avec toute la patience et la minutie, le continuum, la foi dans le travail parfait, pour eux quasi sacré, des enlumineurs ravis de jadis.

Quatre saisons qui, à travers le temps écoulé, répondent aussi, en écho puissant, aux Quatre âges de la vie tel que, alors encore tout jeune, Serge les peint sous les auspices d'une colombe blanche qui file à tire-d'aile devant eux sans avoir, visiblement, une seule seconde de vie à laisser perdre derrière elle.

*

Ce qu'en écrit Claude-Henri Rocquet dans Rêver avec Serge Fiorio :

Numérisation_20200326 (2)

Numérisation_20200326 (3)*

Quelques liens :

La peinture est une aventure.

Les Quatre Saisons.
Dessin préparatoire.
Fruit des quatre saisons (revu et augmenté).
Défendre la terre.
Serge au jardin. 1954.
La carde.
Qu'est-ce qu'une carde ?
Page manuscrite de Serge sur la genèse de La grande carde de 1960.

Claude-Henri Rocquet. In memoriam.
Survol autobiographique par Claude-Henri Rocquet.
Rencontre et article de Claude-Henri Rocquet
Extrait de Rêver avec Serge Fiorio par Claude-Henri Rocquet.
Une citation de Claude-Henri Rocquet.
Prix des lecteurs.
Petite pierre blanche.
Amis de Lanza del Vasto et blog Serge Fiorio.

Claude-Henri Rocquet : Les châteaux de sable.

*

Traduzione a cura di Agostino Forte :

 

Le Quattro Stagioni, dal disegno al colore.

*

L'opera di Serge è il frutto delle quattro stagioni maturato al sole interiore; frutti di ogni stagione, le sue numerose opere, singolari ...

*

Si è portati a credere che esista un certo punto dello spirito da cui la vita e la morte, il reale e l'immaginario, il passato e il futuro, il comunicabile e l'incomunicabile, l'alto e il basso cessano di essere percepiti in maniera contraddittoria.
André Breton, dal Secondo Manifesto del Surrealismo (1929)

*

dessin 4 saisons

   Nel soprastante schizzo a matita, personaggi e animali sono ancora lungi dall'essere entrati a pieno titolo in quella sorta di arca che è Le Quatto Stagioni. Il cardo stesso non è ancora visibile ai piedi della vite con funzione cardinale in rapporto al disegno. Sembrerebbe per un attimo di trovarsi a fronte di un probabile studio per una delle famose Neiges (1) di Fiorio.

Ma non è così. Anzi par certo che nulla stia al momento incalzando mentre, per dipingere, Serge attende giudiziosamente che nel suo intimo l'uva sia pronta per la vendemmia e il grano, da parte sua, per la mietitura; la neve sia caduta, preparando così quel terreno ideale e familiare all'avvento del carnevale; e, prima di esserne completamente spogliati, gli alberi si coprano volta a volta di foglie, fiori, frutti; infine, sul fondale di questa meditazione coi colori e cogli accenti idonei al completamento di un anno, Alpi e Luberon - insieme e immemorabili - si facciano ben visibili nella lontananza.
Nell'attesa, però, ecco i primi tratti di matita predisporre già l'essenziale senza alcun ripensamento: vale per le linee principali, di grande respiro, fino ai numerosi dettagli che non varieranno nemmeno sulla versione a colori definitiva, senza che mai e poi mai qualsiasi elemento dell'esecuzione sia fuori tempo con la sua musica interna. Questa tela fu realizzata, me ne ricordo bene, con tutta la pazienza, la minuzia, il continuum, la fede nel lavoro perfetto (e per quelli pressoché sacro) tipico degli amanuensi dei tempi andati. Inoltre, nel divenire dei giorni, quattro stagioni che rispondono come una possente eco alle Quattro età della vita, come le dipinge Serge, ancora aitante,  sotto gli auspici di una colomba bianca che fila ad ali spiegate al loro cospetto, senza visibilmente tralasciare un solo secondo di vita.
Così ne scrive Claude-Henri Rocquet in Rêver avec Serge Fiorio:

[...] E per Fiorio - come nella nostra memoria - le stagioni dell'anno non si inseguono come le ore sul quadrante dell'orologio, al pari dei cavalli di una giostra paesana della nostra infanzia oppure alla stregua delle pagine di un libro. Le quattro stagioni sono disposte due a due, in quadriglia, alternate, imbastite sulla croce e alla convergenza del tempo. Si passa dall'una all'altra come si scende un sentiero a zig-zag: primavera, estate, autunno, inverno; da sinistra a destra, poi dall'alto in basso, e ancora da sinistra a destra - come quando si scrive sulle pagine di un quaderno. Lungo l'asse del quadro una pianta grande, alta, verde - un albero di vita, come nel giardino paradisiaco, asse del mondo, assale della ruota del tempo -, pilastro centrale dei lavori e dei giorni,  si eleva crescendo in forza e in saggezza, delicatamente, verso il cielo. E' un albero di maggio della quinta stagione al limitare dell'eterno, alla soglia dell'eternità ...
Oggi so che Le quattro stagioni è nato da una commessa, per la quale Serge Fiorio cercò e inventò una composizione in cui le stagioni fossero accorpate in una sola immagine anziché farvi seguito con una sequenza di quadri, di immagini, o di un ciclo, come avviene per le Heures dei fratelli Limbourg o nella  successione dei Mesi di Brueghel, per Le stagioni di Thomson o la Suite di Vivaldi. E scopro che quest'albero della vita (nodale), questa pianta,  cresceva nel giardino della madre: « Ogni anno lasciavamo una pianta di cardo dell'anno precedente per la produzione di semenza ... Un giorno, in cui il mio sguardo vi si attardava più del solito, fui colpito dall'inventario esaustivo del ciclo delle stagioni che lì mi si offriva immediatamente. Dalle grandi foglie nero-violacee e porporino a coronamento della base, la vita emergeva in teneri germogli verde mandorla, sviluppandosi succesivamente in foglie slanciate di un verde più intenso, fino a quelle più grandi e ben sostenute di un verde azzurrognolo. Si proseguiva con altre ancora, talune che principiavano a ingiallire talaltre ripiegantesi al lento avvizzire. Il tutto svettando vigorosamente nella sua fioritura in cima ai rami! ... Le quattro stagioni riunite su una stessa pianta! »

cardoon, floraison au bout des branches

 

Ma per riconoscere in questa pianta sovrana, in questa fontana della giovinezza, in questo ombelico, in questo stelo elevato al centro dei punti cardinali, un cardo, e dargli il senso che qui è il suo, bisogna averlo incontrato, e visto fiorire, come poche volte è dato vedersi. Per capire questa pittura è necessaria la competenza di un giardiniere, di un botanico o avere familiarità con l'Interpretazione dei sogni « Avete sognato un cardo ... » Ma l'incontro del mio primo cardo avviene nel percorrere uno dei sentieri di Gordes, nella garriga, ed eccolo là, quasi disseccato ma ricco dei suoi tesori violetti, blu-violetto, delle sue teste pungenti analoghe o identiche a quelle del chardon (2), trapuntato di capolini, ai piedi di un muro a pietra secca, in mezzo ad erbe comuni. Senza Serge Fiorio non mi sarebbe stato possibile vederlo. Eccolo ora nel mio erbario intimo, insieme al fiore del carciofo, altra meraviglia violetta che mi incanta quanto una rosa, estasi inattesa in mezzo alla tenera armatura di foglie raccolte come l'embricatura di un campanile romanico.

Cynara_cardunculus billet

 

Guardo questo inesauribile quadro. Quattro stagioni che si giustappongono e in parte s'inglobano l'una nell'altra, rispondendosi da un versante all'altro della valle. Non manca nulla all'anno: un adepto di Carnevale sul suo cavallo incuffiato da un cappello a punta fa rotta verso l'inverno e la neve, al villaggio dove, tra le case, gli abitanti si preparano al tempo delle feste; uno spaventapasseri disarticolato dai venti autunnali fa ciò che può per continuare ad inquietare gli uccelli, o attirarli su quelle parvenze di rami che sono i suoi bracci.

NOTE
(1) : con Neiges si indicano tutte quelle tele di Serge Fiorio, caratterizzate da paesaggi innevati, sulle quali André Lombard ha trattato in diverse occasioni.
(2): Chardon è termine generico che designa varie specie di piante spinose appartenenti principalmente alla famiglia delle Asteraceae, in particolare i generi Carduus (i cardi veri e propri), Cynara (ad esempio i carciofi) e Cirsium. La carde, tradotto qui con "cardo", si riferisce alla Cynara cardunculus.

 

 

 


 
 

 

 

 

 

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