Claude-Henri Rocquet : Les châteaux de sable.
Les châteaux de sable de Claude-Henri Rocquet
J'ai fait connaissance et amitié avec Claude-Henri Rocquet – 1933-2016 – en 2010, par la voie royale de la peinture ; plus précisément celle de La Mort du Camarade résistant, une rare moderne Pietà signée Serge Fiorio – 1911-2011 – qui, étant... Lire la suite...
Quelques liens :
Autre Carnaval...par Claude-Henri Rocquet. (Extrait de Rêver avec Serge Fiorio).
L'atelier par Claude-Henri Rocquet.
Claude-Henri Rocquet.
Claude-Henri Rocquet. In memoriam.
Serge aime peindre des épouvantails.
Survol autobiographique par Claude-Henri Rocquet.
Rencontre et article de Claude-Henri Rocquet
Extrait de Rêver avec Serge Fiorio par Claude-Henri Rocquet.
Une citation de Claude-Henri Rocquet.
Prix des lecteurs.
Petite pierre blanche.
Amis de Lanza del Vasto et blog Serge Fiorio.
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Traduzione a cura du Agostino Forte :
Claude-Henri Rocquet : Les châteaux de sable
Ho fatto la conoscenza e stretto amicizia con Claude-Henri Rocquet (1933-2016) nel 2010, complice la via regia della pittura; esattamente tramite La Mort du Camarade résistant, una rara moderna Pietà a firma Serge Fiorio (1911-2011) e quadro che, almeno ai miei occhi, rappresenta sicuramente il suo capolavoro di composizione e costituisce inoltre in qualche modo un corrispettivo, o piuttosto un seguito logico, al famoso Tres de Mayo di Goya.
Goya!
Artista che gli fu caro al cuore e alla mente e sul quale, da poeta ermeneuta più che da specialista provetto o da dotto studioso quale era, Claude-Henri Rocquet aveva, con gran profusione di forze, scritto e conseguentemente pubblicato una vasta quanto minuziosa appassionata biografia, caratterizzata più spesso da un accento spiccatamente medianico anziché riferirsi ad un piano strettamente storico e intellettuale; quello che, in modo poco intelligente, certi critici dalla vista corta o altri scrittori forse più o meno falliti (questo forse spiega quella) non hanno mai trovato altro argomento da rimproverargli.
Interrogato dalla pittura di Fiorio e al tempo stesso curioso di un più profondo e diretto contatto con questa, impaziente, Claude-Henri volle immediatamente conoscere Serge. Successivamente all’incontro avvenuto in un bellissimo pomeriggio negli ultimi tempi di vita terrestre del pittore, nel suo piccolo studio nel piccolo villaggio di Montjustin, in alta Provenza, scrisse con entusiasmo, e di getto direi, quella sessantina di meravigliose pagine dal titolo Rêver avec Serge Fiorio in cui pittura e scrittura vanno all’unisono; in certo qual modo si originano l’una dall’altra, senza barriere né frontiere di genere o d’altra sorta.
Oggi, grazie anche alle cure di Annik – alias Anne Fougère – la sua vigile sposa e fedele vestale, scopro in libreria il considerevole volume postumo intitolato Les châteaux de sable. E so già per certo che mi attende una deliziosa lettura spirituale che si rinnova - perché è sempre successo così - anche ad ogni rilettura delle numerose altre opere dell’autore pubblicate qui e là prima e dopo la sua dipartita E allora, ascoltiamo “come salta e svolazza l’uccello di ramo in ramo. Ramo principale ramettino ramoscello, che importanza ha? Quest’albero è comunque il nostro spirito, la nostra vita. E il tal rametto ha contato per noi e conta oggi ancor più del tal monumento …”
Qui c’è tutto Rocquet, che nulla disdegna e di tutto alla fin fine tiene conto. Che esperto alchimista dietro un tale scrittore di raro talento!
In lui niente, neppure un’oncia, dello scrittore patinato, del purosangue di questa o quella scuderia editoriale parigina.
Ascoltiamolo quindi parlare direttamente del suo libro poiché, se ne converrà, come essere più sintetici, come dire di più e meglio in così poche righe con uno stile dal tempo inimitabile nelle quali, inoltre, affiora chiaramente un certo misticismo architettonico: “Scrivo le ultime righe di Castelli di sabbia, le ultime pagine, la fine del libro. È come se pervenissi alla mia propria fine, alla mia sparizione. Vedo svolgersi ed estendersi, perdersi nella sabbia della riva, divenire fango, svanire la lunga onda della scrittura, questo tessuto di storia sognante, queste tracce di memoria, la mia vita, lo specchio della mia vita, inventata, immaginata, reale, mutata in questa silenziosa parola prima del silenzio ultimativo, di quaggiù. Vedo terminare il libro per il quale a lungo mi è sembrato avessi intrapreso l’apprendimento della scrittura, la ragione stessa del cammino e che tante volte ho procrastinato. Tutti i meandri, tutti i sentieri incrociati, gli impegni fasulli, mi stornavano da me stesso. Il mare piomba sulla spiaggia come l’uccello che si posa e richiude le ali.
Arrivo alla riva della conclusione di questo libro. Rallento. Mi piacerebbe che il libro non avesse punto finale e potesse scemare fino al silenzio.”
André Lombard
Claude-Henri Rocquet, Les châteaux de sable, éditions Le Bois d'Orion, octobre 2019, 405 p.-, 25 euros.