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Serge Fiorio - 1911-2011.
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  • Actualités de l'œuvre et biographie du peintre Serge Fiorio par André Lombard et quelques autres rédactrices ou rédacteurs, amis de l'artiste ou passionnés de l'œuvre. Le tout pimenté de tribunes libres ou de billets d'humeur.
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Serge Fiorio - 1911-2011.
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30 juin 2015

Fiorio-Bachelard

    Tant de verticales dans la peinture de Serge ! Tant de bergers, de cyprès, de peupliers, de rochers, de maisons et de clochers ! La liste complète en serait longue, impressionnante. Les œuvres elles-mêmes sont en général peintes dans le format vertical de la Figure, celui dont on se servait autrefois exclusivement pour les portraits, d'où son nom. Lui-même peignait toujours debout, face à la toile posée verticale sur le chevalet.

Là-dessus, écoutons simplement Bachelard dans La flamme d'une chandelle :

   Parmi les rêveries qui nous allègent, bien efficaces et simples sont les rêveries de la hauteur. Tous les objets droits désignent un zénith. Une forme droite s’élance et nous emporte en sa verticalité. Conquérir un sommet réel reste une prouesse sportive. Le rêve va plus haut, le rêve nous emporte en un au-delà de la verticalité. Bien des rêves de vol naissent dans une émulation de la verticalité devant les êtres droits et verticaux. Près des tours, près des arbres, un rêveur de hauteur rêve au ciel.

Détail Neige Regine Deforges

Détail d'une Neige. Photo Daidai. 

Les rêveries de la hauteur nourrissent notre instinct de verticalité, instinct refoulé par les obligations de la vie commune, de la vie platement horizontale. La rêverie verticalisante est la plus libératrice des rêveries. Pas de plus sûr moyen de bien rêver que de rêver en un ailleurs. Mais le plus décisif des ailleurs, n’est-ce pas l’ailleurs qui est, au-dessus ? Viennent des rêves ou l’au-dessus oublie, supprime l’en-dessous. Vivant au zénith de l’objet droit, accumulant les rêveries de verticalité nous connaissons une transcendance de l’être. Les images de la verticalité nous font entrer dans le règne des valeurs. Communier par l’imagination avec la verticalité d’un objet droit, c’est recevoir le bienfait de forces ascensionnelles, c’est participer au feu caché qui habite les belles formes, les formes assurées de leur verticalité.

Nous avons jadis longuement développé ce thème de la verticalité dans un chapitre de notre livre L’air et les songes [1].Si l’on veut bien se reporter à ce chapitre on verra tout l’arrière-plan de nos présentes rêveries sur la verticalité de la flamme.


[1]    L’air et les songes, Corti, chap. I et IV.

TRADUCTION d'Agostino :

   La pittura di Serge è pervasa dalla verticale: pastori, cipressi, pioppi, rocce, case, campanili; la lista completa sarebbe lunga, impressionante. Le opere stesse sono in genere dipinte nel formato verticale della Figura, quel formato di cui ci si serviva in passato esclusivamente per i ritratti interi, da cui il suo nome. Serge stesso dipingeva sempre in piedi, di fronte alla tela posta in verticale sul cavalletto. Ascoltiamo a  questo proposito le parole di Bachelard ne La fiamma di una candela(2):

Tra le immaginalità(3) che ci alleviano, semplici e di molta efficacia sono le immagini immaginate  dell’altezza. Tutti gli oggetti diritti designano uno zenit. Una forma eretta si slancia e ci trascina nella sua verticalità. La conquista di una cima reale rimane una prodezza sportiva ma il sogno spinge oltre, ci conduce in un aldilà della verticalità. Molti sogni di volo nascono da una tensione imitativa della verticalità che sprigiona dalle presenze diritte e verticali. Accanto alle torri o vicino agli alberi, il sognatore di altezze mira al cielo.

Le immaginalità dell’altezza alimentano il nostro istinto di verticalità, un istinto represso dagli obblighi della convivenza, da una vita monotonamente orizzontale. L’immaginalità a orientamento verticale è la più liberatoria delle immaginalità. Non c’è modo più sicuro per sognare bene che sognare in un altrove. Ma il più determinante degli altrove non è forse l’altrove che sovrasta? Giungono sogni nei quali il superiore oblìa, rimuove l’inferiore. Vivendo allo zenit dell’oggetto eretto, accumulando le immaginalità di verticalità noi viviamo una trascendenza dell’essere. Le immagini della verticalità ci addentrano nel regno dei valori. Comunicare attraverso la verticalità di un oggetto diritto, significa ricevere il beneficio di forze ascensionali, è partecipare della fiamma occulta che abita le belle forme, forme che attestano della loro verticalità.

Abbiamo già sviluppato lungamente questo tema della verticalità in un capitolo del nostro libro L’air et les songes(4).Se ci si rifarà a quel capitolo si vedrà tutto lo sfondo delle nostre attuali fantasticherie sulla verticalità della fiamma.

 NOTE

(1): Gaston Bachelard nacque a Bar-sur-Aube (Champagne Ardenne) il 27 giugno 1884. Fu un epistemologo e autore di numerose riflessioni legate alla conoscenza e alla ricerca. Impiegato alle poste, prese la laurea e diventò professore di fisica e chimica sempre a Bar-sur-Aube. Nel 1922 conseguì una nuova laurea in filosofia che insegnerà alla facoltà di Digione e successivamente alla Sorbona fino al 1954. Morì a Parigi il 16 ottobre 1962.

(2): La Flamme d'une chandelle (1961), ed. it. La fiamma di una candela,, (a c. Marina Beer), Editori Riuniti, Roma 1981; n.ed. ( a c. Guido Alberti) SE, Milano 1996.

(3): Riguardo alla traduzione del terminerêverie,il piccolo ventaglio di considerazioni poste all’attenzione del lettore dà l’idea della poliedrica caratteristica del termine e, quindi, dell’opportunità di usare un’espressione piuttosto che un’altra, all’interno dell’inquadratura proposta. Cosa che abbiamo cercato di fare scegliendo una nostra forma concettuale. Ecco qui di seguito alcuni estratti esplicativi:

“Che cosa intende Bachelard quando parla di rêverie? Se incontrassimo questo termine in un contesto non troppo impegnativo, potremmo tradurlo con fantasticheria,ma in riferimento alla problematica che stiamo illustrando questa parola sarebbe inadatta, se non altro per quella sfumatura un po’ peggiorativa che essa riceve in molti impieghi correnti.

In realtà mentre, come vedremo subito, tra sogno e rêverie dobbiamo porre una netta differenza, è proprio al sogno che converrà richiamarsi per illustrare il senso della rêverie. Anche in italiano infatti la parola «sogno» non viene impiegata solo per indicare quegli strani eventi che ci accadono mentre dormiamo, ma anche le nostre fantasticherie diurne. E ancor più converrà tenere presenti espressioni come «atmosfera sognante» o «paesaggio sognante»: qui ci troviamo molto prossimi alla sfumatura di senso della parola rêverie. La rêverie è una fantasticheria sognante - forse potremmo esprimerci così.

(…) La rêverie si esercita in ogni caso nella veglia, e non durante il sonno - e proprio di qui essa trae quelle caratteristiche che la rendono tanto importante agli occhi di Bachelard. (…) Leggiamo, con Bachelard, questo passo tratto da Victor Hugo e citato nella introduzione alla Poetica della rêverie  «Tutto questo non era né una città, né una chiesa, né un fiume, né colore, né luce, né ombra; era rêverie. - Sono rimasto a lungo immobile, lasciandomi dolcemente penetrare da questo insieme inesprimibile, dalla serenità del cielo, dalla malinconia dell’ora. Non so che cosa capitava nel mio spirito e non potrei dirlo, era uno di quegli istanti ineffabili in cui si sente in se stessi qualcosa che si sveglia»”. (*)

 (*): Giovanni Piana, La notte dei lampi. Quattro saggi sulla filosofia dell’immaginazione, Guerini e Associati, Milano, 1988. Online su http://www.filosofia.unimi.it/~giovannipiana/bachel01/bachel.htm

Bachelard 1

“La rêverie – fantasticheria, immaginazione, abbandono al flusso del sogno a occhi aperti – è uno stato della coscienza che tutti conosciamo. Gaston Bachelard, figura emblematica dell’epistemologia francese, la definisce come la materia prima dell’opera letteraria. In questo testo, evocativo e magico, si propone di riesaminare in una nuova prospettiva le immagini poetiche fedelmente amate. Oltre a evidenziare il valore conoscitivo della rêverie, mette in luce il godimento che se ne può trarre. Facendo riferimento ai concetti junghiani di animus e anima, Bachelard affronta il tema dell’idealizzazione dell’essere amato. Dedica un altro capitolo ai ricordi d’infanzia e approfondisce la distinzione tra sogno notturno e rêverie diurna. Conclude sostenendo: « Di quale altra libertà psicologica godiamo oltre a quella di fantasticare? Psicologicamente parlando, è proprio nelle rêverie che siamo degli esseri liberi »”.(**)

(**): Dal risvolto di copertina del libro di Gaston Bachelard, La poetica della rêverie (a c. di G. Silvestri Stevan), Dedalo, Bari 1984. trad. de La poétique de la rêverie, PUF, Paris 1960.

Va anche segnalato che, riguardo ad alcuni testi di Bachelard, il terrmine rêverie è stato conservato, come nel testo appena citato od omesso, segno della versatilità del termine. Per l’omissione si vedano in proposito: La Terre et les rêveries de la volonté reso con La terra e le forze (1989) e La Terre et les rêveries du repos diventato La terra e il riposo. Le immagini dell'intimità (2007).

Nel biglietto del 24 giugno u.s. ci era dato leggere un passaggio, da uno scritto di Claude-Henri Rocquet, nel quale veniva espressa una sorta di descrizione dell’esperienza definibile col termine rêverie:

« È scrivendo su Serge Fiorio che mi è sopraggiunto un altro modo di scrivere in relazione alla pittura: più libero, meno attaccato alla sua letteralità. La libertà di scrivere davanti a un quadro reale come si trattasse di una pittura immaginaria. Smettere, con lo strumento della parola, di suonare una pittura come si suonasse una partitura, ma essere lo strumento di questa pittura: lasciarla suonare sulla tastiera della propria memoria, dei propri sogni, delle proprie immaginazioni. Sì,  l'opera dipinta, visibile, posando su tutta la vostra persona le sue dita - come fanno le dita del musicista posandosi sulle corde di un violino o i tasti di un flauto - per il mezzo di una parola che s’inventa e vi sorprende, vi avvince e v’incanta, fa sorgere da voi qualcosa che ha somiglianza di poema. »

Claude-Henri Rocquet, Ecrire la peinture, Les Carnets d’Hermès n°5

Bachelard timbre

Ma indichiamo ancora un’altra opportunità di significato o, se si vuole, di intendimento. Vogliamo qui riferirci al concetto di mundus imaginalis quale ne argomenta Henry Corbin  nelle sue ricerche, e di cui riportiamo un breve stralcio da una delle sue opere: 

“La funzione del mundus imaginalis e delle Forme imaginali si definisce attraverso la loro posizione mediana e mediatrice tra il mondo intelligibile e il mondo sensibile. Da un lato essa spiritualizza le Forme sensibili, dall’altro «imaginalizza» le forme intelligibili alle quali rende figura e dimensione. Da un parte il mondo imaginale opera simbolicamente con le Forme sensibili dall’altro con le Forme intelligibili. È questa posizione mediana che da subito impone alla forza imaginativa una disciplina impensabile ove si degradasse in «fantasia», non producendo altro che della fantasticheria, dell’irreale e capace di qualsiasi eccesso.”(***)

(***): Henry Corbin, Corpo spirituale e Terra celeste

E per finire, pensiamo alla rêverie come un’azione dal profondo, a cui rimanda la parola immagine (imago, imo-ago).

(4): L'Air et les songes : essai sur l'imagination du mouvement, José Corti, 1943, cap.I e IV; ed. it., Psicanalisi dell'aria. Sognare di volare. L'ascesa e la caduta, ( a c. Marta Cohen Hemsi) Como: Red, 2007

bachelard timbre 2

Alla fine sono risultate più lunghe le note che il testo di André Lombard. Ma il personaggio Gaston Bachelard con tutto il portato del suo pensiero – in relazione alle immagini immaginate di Serge – andava secondo noi accennato alla luce di alcuni estratti. Niente di esaustivo ma qualcosa per una giocosa riflessione.

Pour l'exposition Fiorio de Gréoux qui aura lieu très bientôt, du Samedi 4 juillet (inauguration à 11heures) au samedi 12 septembre, voici les heures d'ouverture de la Médiathèque Lucien Jacques.

Heures d'ouverture

 

ET, de la part de notre ami Philippe Courbon :

Aux Participants des Rencontres de l’Alimentation Bio, des Rencontres du Film d’Alimentation
Aux Amis, Correspondants et Partenaires,
 
Bonjour à tous et à toutes,
 
Résultat de recherche d'images pour Suite à notre courriel du 5 juin où nous vous alertions encore très.... confidentiellement de deux manifestations que nous participions à mettre en place !
 
Voici l’information attendue sur la première d’entre elle ! réunissant nos amis Pierre Rabhi et Jean-Marie Pelt sous les Etoiles à Saint Michel l’Observatoire !
 
Dans le cadre de l'ETE ASTRO     (1)
 
en partenariat avec le Centre d’Astronomie de  Saint-Michel-l’Observatoire,
 
nous organisons
 

ASTRO

Notre partenaire, le Centre d’Astronomie de Saint-Michel-l’Observatoire, -dans le cadre du tarif d’entrée à cette soirée du 19 août-, organisera, -à la suite

de la Conférence à Deux Voix de Jean-Marie Pelt et de Pierre Rabhi et du Débat-, en seconde partie de la soirée un Repérage laser des Constellations par Jean-Louis Heudier.

Ce second volet explique aussi le droit d’entrée qui est demandé pour les enfants de plus de huit ans.
 

image

 

Les RESERVATIONS (INDISPENSABLES) se font :

- par téléphone : 04.92.76.69.09 (office Tourisme de Saint Miche l’Observatoire) OU  04.84.54.95.10 (Office de Tourisme de Forcalquier)

- ou directement en vous rendant à l’Office de Tourisme de Saint-Michel l’Observatoire ou de Forcalquier

- le paiement par Carte Bancaire est possible, y compris pour les réservations téléphoniques.

- les billets pourront être retirés à l’un des deux Offices de Tourisme pré-cités. Celui de Saint-Michel l’Observatoire sera ouvert de 20 h 30 à 21 h 30 le soir même de notre Manifestation pour celles et ceux qui n’auraient pas retirer leurs billets antérieurement.

- par billetterie en ligne ; www.haute-provence-tourisme.com (billetterie avec paiement CB en ligne prévue à la mi-juillet 2015)

 

Avec nos excuses à nos Partenaires et Associations Relais qui sont loin de ces Alpes de Lumière, et qui recevront ce courriel.    Merci à vous de bien vouloir relayer l’information !

 

LE LIEU :  ATTENTION  !  La soirée se déroule sur le plateau du Centre d’Astronomie, sous les étoiles !     Le cadre est donc champêtre ! Prévoyez :  coussins, fauteuils si vous voulez, petite ou grosse laine ou parka (le soir à la nuit, il peut faire très frais ! oui oui même en été !!!)

Plateau du Moulin à Vent –Centre d’Astronomie – Saint Michel l’Observatoire – 04

 

(1)   LE PROGRAMME COMPLET DE L’ETE ASTRO  SUR  http://fr.calameo.com/read/0003026247af4bea9018d

 

http://4.bp.blogspot.com/_Hg3_mqZs3s0/TMRDSGIIo1I/AAAAAAAAMwM/otbyKjzVfhs/s1600/prise+notes.gifPour notre seconde manifestation !
QUAND ? Notez d’ores et déjà le Vendredi 9 octobre à 20 h et le Samedi 10 octobre de 10 h à 23 h !
OU  ? à Forcalquier
QUOI ? nous vous le dirons très bientôt !
 
 
Nous réjouissant de vous retrouver prochainement !
 
Bien cordialement
 
pour l’Association CIIDHUM
Philippe Courbon
Chargé de Mission
 
 
Rencontres de l’Alimentation Bio    http://www.cabinetidee.com/rencontre.CIIDHUM.html
Rencontres du Film d’Alimentation     http://www.cabinetidee.com/film_alimentation.html
 
Cabinet IDEE    www.cabinetidee.com
Le précédent “Billet d’humeur” : De ... Temps .... en temps”  http://fondationdenisguichard.com/spip.php?article112
Le dernier “Billet d’humeur” Besoin de... Fraternité http://fondationdenisguichard.com/spip.php?article116
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  




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